Indagine statistica

Dopo aver parlato delle varie operazioni matematiche, possiamo finalmente dedicarci a qualcosa di diverso e di nuovo, che ci allontanerà per un attimo dai calcoli e dalle operazioni. Qui di seguito parleremo delle indagini statistiche e proporremo un primo approccio al concetto di indagine statistica.

Nota: questa guida riguarda argomenti di Seconda Elementare, ed è rivolta a genitori, maestri e a chiunque sia appassionato alla didattica della Scuola Primaria.

Che cos’è un’indagine statistica

Un’indagine statistica è un processo costituito da diverse fasi che si propone di raccogliere, organizzare e analizzare alcuni dati riguardanti l’osservazione dei fenomeni e delle situazioni. In buona sostanza un’indagine statistica è un particolare tipo di analisi delle informazioni.

Per effettuare un’indagine statistica abbiamo bisogno di alcuni ingredienti:

– la curiosità. Ovviamente la curiosità è fondamentale perché ci permette di porci le giuste domande, grazie alle quali riusciremo a raccogliere i dati che ci interessano.

– Un campione statistico. Con la parola campione intendiamo in questo caso un gruppo di persone o di cose che vogliamo analizzare. Ad esempio il gruppo degli alunni della classe 2°A, o il gruppo degli alunni di una scuola, o ancora il gruppo degli abitanti della città di Roma. Tutti quelli che abbiamo appena menzionato sono esempi di campioni statistici. Al posto di campione statistico possiamo utilizzare anche il termine popolazione.

– Prende il nome di unità statistica ciascun elemento del campione statistico.

– Un insieme di dati statistici, detti anche dati statistici. Un dato statistico è un valore numerico; i dati statistici sono valori numerici che ci permetteranno di analizzare la situazione che ci interessa.

– Carta e matita con cui disegnare dei grafici. Essi ci serviranno a rappresentare i dati ottenuti dall’indagine statistica mediante disegni, che ci permetteranno di comprendere il fenomeno che stiamo studiando. Se un grafico è ben fatto basta uno sguardo per trarne le informazioni che ci servono.

– Tabelle. Molto spesso i grafici saranno accompagnati da tabelle, ossia da rappresentazioni di dati statistici disposti per righe e per colonne che serviranno per organizzare i dati in modo ordinato.

Il campione statistico ci fornirà svariate informazioni: starà a noi raccoglierle e sintetizzarle nel modo corretto con gli strumenti che abbiamo appena elencato.

Ora che abbiamo parlato degli elementi che permettono di realizzare un’indagine statistica, possiamo entrare nel dettaglio. 😉

Un esempio di indagine statistica

Come al solito iniziamo proponendo ai bambini un esempio.

Lester va nella 2°A che è composta da 22 alunni. La sua insegnante di Matematica vuole sapere qual è lo sport preferito dagli alunni. Alla domanda i bambini danno diverse risposte: pallavolo, calcio, nuoto, basket e ciclismo.

L’insegnante si alza e va alla lavagna e disegna una tabella come questa:

Tabella per la raccolta dei dati.

Successivamente chiede a ciascun alunno di esprimere la propria preferenza e ad ogni risposta inserisce una x nella relativa riga.

Quando tutti i bambini hanno risposto, la tabella ha il seguente aspetto

Tabella con i dati statistici.

Contando le X scopriamo che 3 bambini preferiscono la pallavolo, 7 preferiscono il calcio, 4 il nuoto, 2 il basket e 6 il ciclismo. Ad essere precisi questi dati si chiamano frequenze, dove con frequenza si intende il numero di unità del campione che soddisfano una certa richiesta.

Cerchiamo di chiarire le idee sui nomi dei vari ingredienti che delineano l’indagine statistica. Nell’indagine che l’insegnante ha proposto:

– il campione statistico è la classe di Lester, la 2° A.

– Le unità statistiche sono i singoli compagni di Lester, compreso Lester.

– 3, 7, 4, 2, 6 sono i dati statistici corrispondenti alle varie possibilità di scelta.

– Quante sono le unità statistiche che preferiscono il calcio? Sono 7, e tale valore è la frequenza della possibilità “calcio”.

Diagramma a barre verticali per un’indagine statistica

È il momento giusto per prendere carta e matita, perché dobbiamo rappresentare i dati che abbiamo raccolto in un grafico che chiameremo diagramma a barre verticali.

Un diagramma a barre verticali è formato da due linee, o meglio frecce, di cui una è verticale e l’altra è orizzontale:

– sulla linea orizzontale si elencano le possibili scelte. Nel nostro caso gli sport: pallavolo, calcio, nuoto, basket, ciclismo.

– sulla linea verticale si riportano le possibili frequenze. Nel nostro caso i numeri di bambini che hanno scelto i vari sport.

Per delineare il grafico poniamoci la domanda: quanti bambini preferiscono la pallavolo? La risposta è 3. Disegneremo quindi 3 mattoncini uno sopra l’altro, così da formare la prima torre in corrispondenza della scelta “pallavolo”. Ciascun mattoncino rappresenta un bambino.

Quanti sono i bambini che preferiscono il calcio? Sono 7, per cui disegneremo 7 mattoncini uno sopra l’altro e formeremo la seconda torre in concomitanza della scelta “calcio”.

Continuiamo così per tutti gli sport e alla fine otterremo svariate torri con altezze diverse:

Diagramma a barre verticali per un’indagine statistica.

È facile intuire che il grafico a barre verticali è estremamente utile, perché ci permette di valutare velocemente i risultati dell’indagine statistica. Con una rapida occhiata possiamo capire ad esempio che:

– lo sport preferito dalla classe 2°A è il calcio, con 7 preferenze, infatti la torre blu è quella più alta;

– lo sport che ha meno preferenze è il basket, con 2 preferenze, infatti la torre grigia è quella più bassa;

– quanti sono gli alunni della 2°A che prediligono il nuoto? Sono 4, tanti quanti i mattoncini che costituiscono la torre verde.

In conclusione i diagrammi a barre verticali (o orizzontali, basta scambiare le due frecce) sono perfetti rappresentare e riassumere un’indagine statistica; viceversa, disponendo del diagramma a barre di un’indagine statistica possiamo reperire facilmente tutte le informazioni di nostro interesse, anche senza aver effettuato la raccolta dei dati e l’indagine.

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Probabilmente all’inizio l’uso dei diagrammi potrà risultare ostico per i bambini, ma col tempo impareranno a fare delle piccole indagini statistiche in completa autonomia. 😉